
Ebbene, eccoci qui: oggi è la giornata di San Valentino. Ma chi ha inventato questa festa?
Le leggende su San Valentino
La festa degli innamorati ha origini antichissime: papa Gelasio I la “inventò” nel 496 d.C. con lo scopo di porre fine alla festa romana e pagana dei lupercali. Durante questi riti pagani, dedicati a Luperco, dio della fertilità, che si celebravano il 15 febbraio, coppie di uomini e donne venivano create estraendole a sorte. Queste coppie avrebbero poi vissuto per un anno in intimità, per rompersi l’anno dopo, con la creazione delle nuove. Al momento di annullare questa festa, però, Papa Gelasio decise di introdurre il culto di San Valentino, vescovo martirizzato un paio di secoli prima e originario della città di Terni. Ma perchè proprio lui? Esistono diverse leggende. Non è chiaro se San Valentino finì in carcere per le persecuzioni contro i cristiani volute dall’imperatore Aureliano oppure perchè, invitato dall’imperatore Claudio II, non cedette ai tentativi di questo di convertirsi al paganesimo e per tanto condannato a morte. Ad ogni modo, durante il periodo trascorso in carcere sembra che San Valentino si sia innamorato della figlia cieca del suo guardiano a cui restituì la vista in modo miracoloso. Poco prima di morire San Valentino mandò alla ragazza un messaggio di addio che si concludeva con la frase: “dal vostro Valentino“. Questa sarebbe l’origine di una frase sinomino di amore vero. Un’altra leggenda racconta invece del ruolo di San Valentino rispetto al litigio di due innamorati. Anche in questo caso, però, non esiste una storia unica, ma due versioni. In un caso il santo avrebbe donato alla coppia una rosa incoraggiandoli a tenerla insieme tra le mani: questo semplice gesto li avrebbe fatti riappacificare. Nell’altra, invece, il santo avrebbe fatto volare intorno alla coppia di fidanzati litigiosi coppie di piccioni che si scambiavano affettuosità. Tra l’altro da questa leggenda deriva, forse, l’appellativo di piccioncini per gli innamorati. L’ultima leggenda che giustficherebbe il culto, e che probabilmente è anche la più corretta, narra che Valentino abbia unito in matrimoio un centurione romano, pagano e una giovane donna cristiana. L’amore tra i due, come nelle migliori tradizioni, era ostacolato dalla famiglia di lei. La ragazza era anche molto malata. Il centurione, allora, chiamò il vescovo al capezzale della malata dichiarandogli che non voleva separarsi dalla sua amata. Il vescovo, allora, lo battezzo e li sposò. Poco dopo i due morirono insieme. Il Santo sarebbe poi stato fatto arrastare da Claudio II e condannare a morte: ma questa storia ve l’ho già raccontata!
Dalla leggenda al culto
Il culto di San Valentino come santo degli innamorati si deve invece ai Benedettini, che erano i custodi della basilica ternana a lui dedicata e che presenti in tanti monasteri in giro per l’Europa ne propagarono il culto.
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