
Magari non se lo chiede proprio ogni mamma, ma sono sempre di più quelle che lo fanno. È possibile abbandonare i pannolini usa e getta a favore di quelli lavabili senza impazzire? Sarà veramente comodo e possibile, oppure sarà solo scomodo ed antimoderno? Cerchiamo, insieme, di fare un pochino di chiarezza, almeno su qualche aspetto base.
Innanzitutto: che cosa sono i pannolini lavabili?
Le più attente se ne saranno accorte: si parla di pannolini lavabili, al plurale. Questo perché non ne esiste un solo tipo, ma diversi. Possono variare per forma, numero di parti che li compongono, capacità di adattarsi alla crescita dei pupi o materiali. Tutti però dotati della possibilità di essere lavati nella loro interezza, o solo la parte dedicata all’assorbimento.
Perché utilizzarli?
I vantaggi dell’uso dei lavabili possono essere divisi in tre categorie: igene, risparmio ed ambiente. Igene: l’uso dei lavabili riduce irritazioni ed allergie, oltre a diminuire gli arrossamenti grazie ad un minor surriscaldamento del sederino. Inoltre, i bambini che utilizzano pannolini lavabili solitamente iniziano ad usare prima il vasino. Risparmio: benché la spesa iniziale, stimabile sui 300-400 euro, spesso spaventi, in realtà con i pannolini lavabili si risparmiano circa 1000 euro a bambino, rispetto al costo degli usa e getta. Ambiente: un bambino porta il pannolino per circa 2 anni e mezzo e viene mediamente cambiato 5-6 volte al giorno. Fatti due conti, significa che può arrivare a consumare 6000 pannolini. Che devono essere smaltiti! I lavabili contribuiscono notevolmente a ridurre il volume dei rifiuti prodotti. Inoltre, contribuiscono ad una minor produzione di anidride carbonica, legata al processo di realizzazione e trasporto degli usa e getta. Il presunto maggior inquinamento legato alla loro pulizia è invece piuttosto ridotto, essendo lavabili in lavatrice con il solo aceto o comunque con poco sapone di Marsiglia e percarbonato. E le lavatrici aggiuntive sono sola una!
È vero che alcuni comuni prevedono incentivi al loro utilizzo?
Si, diversi comuni hanno forme di incentivi legate all’uso dei pannolini lavabili. In Umbria il comune di Terni ha destinato una parte della vincita delle cartoniadi, concorso tra comuni sul riciclo di carta e cartoni, ad un fondo destinato al rimborso di una quota della spesa in lavabili fino ad un massimo di 50 euro annui a famiglia. Il comune di Narni, invece, applica uno sconto sulla tassa sui rifiuti destinato alle famiglie che usino i lavabili. Per chi fosse interessato a saperne di più in questi due comuni, può contattare l’Associazione EcologicPoint di Terni. L’associazione opera da tempo nel territorio del ternano nel campo della riduzione dei rifiuti e nel suo portare è possibile rintracciare tutte le informazioni sugli incentivi, anche perchè hanno svolto un ruolo attivo nella loro introduzione.
Ma allora si può fare?
Certamente! Però bisogna conoscerli!
Per esempio: la parte assorbente se non viene lavata almeno 3 o 4 volte non funziona. I tutto in uno sono molto comodi per quando si viaggia, ma non sono l’ideale per l’inverno, perchè ci vuole molto a farli asciugare. Alcuni modelli sono a taglia unica: non dovremmo comprarne di nuovi durante il periodo di “pannolinamento”. Sembrano indicazioni banali, eppure fanno la differenza tra una mamma soddisfatta che utilizza i pannolini lavabili e una che abbandona!
E se li volessi provare, senza però comprarne subito un set completo?
Si può fare… ma ve lo spiego la prossima settimana!
per la mia terza figlia li avevo usati, e mi ero trovata così bene che ho rimpianto di non averli scoperti prima, avrei potuto usare gli stessi per tutti e tre, con un abbattimento dei costi e impatto ambientale
Si il loro vantaggio è doppio e poi non si rimane mai senza!
Invece di lavare 4 volte la parte assorbente si può anche lasciare in ammollo… mi ricordo ancora la vasca da bagno piena di inserti quando ero incinta… mi sono svegliata e si erano gonfiati così tanto da assorbire tutta l’acqua!