COSA METTO IN VALIGIA? PREPARARSI ALL’OSPEDALE

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Tutte le mamme ad un certo punto se lo chiedono: cosa metto nella valigia per l’ospedale? La domanda non è banale perché nel momento in cui se la pone quella mamma diventa consapevole che il pancione sta per essere sostituito da un bambino. Ed è anche la prima vera cura che ha per lui,  visto che la valiga va fatta per entrambi.
In alcuni ospedali esiste ancora la famosa lista: tutto quello che l’ospedale vuole. In realtà la maggior parte degli ospedali oramai non stila più rigide liste, ma da alcune indicazioni generiche in modo che ogni mamma possa poi regolarsi da sola. Tanto più che oramai le nursery non sono quasi più presenti negli ospedali che si stanno tutti allineando verso il rooming-in,  Per questo anche noi vi diamo soli alcuni consigli, rispetto ai quali ognuna possa poi decidere dove posizionarsi, aggiungendo levando e modificando così da sentirsi al massimo a proprio agio. L’unico elemento veramente indispensabile è la cartellina in cui mettere le ultime analisi, tamponi ed elettrocardiogramma inclusi, la tessera sanitaria e un documento di identità.  E poi?

Per la mamma sono necessari diversi assorbenti igenici di dimensioni adeguati. Personalmente sconsiglio quelli da notte, perché troppo poco assorbenti, meglio quelli enormi in garza e tela. Anche le mutandine usa e getta possono essere utili. Questione camicia da notte: in molte liste reperibili online è inserita come un musr. Dovrebbe essere di quelle completamente apribili, per favorire l’allattamento.  In realtà per allattare è sufficiente che si apra fino a poco sotto il seno, ed anche un pigiama apribile va bene se ci fa sentire più comode! È vero che in ospedale vanno fatte le medicazioni, ma sono un paio al giorno, per cui se stiamo comode con i pantaloni,  perché no? Altro nodo è il reggiseno da allattamento anche questo presente in molte liste, di solito con l’indicazione che sia”di almeno una taglia in più”. Ecco, il reggiseno da allattamento è una cosa che può aspettare ad entrare in valigia, avendo l’accortezza di allertare un”amica, la mamma o il marito sul suo acquisto. Il costo dei reggiseni da allattamento non è banale, infatti, e l’acquisto di uno prima dell’arrivo della montata lattea può essere controproducente: sbagliare la taglia è facilissimo! Meglio avere un reggiseno senza cuciture della nostra taglia, usato magari durante la gravidanza, in grado di assecondare l’iniziale crescita del seno senza strigere troppo per evitare di sfavorire la calata del latte. Qualche coppetta assorbi latte e un prodotto specifico per l’idratazione del seno sono consigliabili. Da evitare le salviette pulisci seno: meglio detergerlo con acqua. Per il resto, va inserito quanto solitamente necessario per una degenza di un paio di giorni (ciabatte, spazzolino, asciugamano, ecc…).

E per il futuro nato?

Anche qui le teorie sono diverse. Sicuramente pannollini (è vero gli ospedali, alcuni, ne forniscono, ma solo in parte), prodotti per la pulizia al momento del cambio (soprattutto un olio per rimuover il mecomio), e i cambi dei vestiti. E qui di solito la mamma ha due dubbi. Il primo: quanti? Dipende dai giorni di degenza. Di solito sono un paio, massimo tre. Tre cambi sono più che sufficienti. Anche perchè non ci dimentichiamo che esiste il papà! Può tranquillamente portarci un cambio in più se serve! Il secondo dubbio è: cosa? Tre cambi significano tre tutine, tre body  e i calzini. E’ sempre bene, poi, avere un cappellino e una copertina anche in estate perchè la termoregolazine dei neonati non è perfetta. Anche uno o due bavaglini sono comodi.
Molte mamme hanno dubbi sul tipo di tutina: meglio intero o spezzato? Di solito il primo cambio, le ostetriche lo preferiscono spezzato. Poi, se come sempre più spesso accade il bambino è in camera con la mamma, non esiste regola. Ognuna può scegliere quello che meglio ritiene per il proprio bambino. Infine, ciuccio si, o ciuccio no? Benchè dare il ciuccio sia in realtà importante perchè è dimostrato che il suo uso sia negativamente correlato ai casi di SID, nei primissimi giorni, in cui mamma e bambino devo imparare a conoscersi e in cui è tanto importante che il neonato si attacchi favorendo la montata lattea, sarebbe  bene evitare e lasciarlo a casa.

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