ALIENAZIONE PARENTALE: GLI EFFETTI DI UNA SEPARAZIONE

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a cura della Dott.sa Rossella Sposito

Attualmente un numero sempre maggiore di studi ha analizzato l’impatto che un divorzio ha sui figli della coppia, durante e dopo la separazione.

I figli di genitori che sono perennemente in conflitto tra di loro tendono a sviluppare un doloroso conflitto di fedeltà, che tende a creare in loro sensi di colpa, tristezza e una minore autostima. L’alienazione parentale è il risultato estremo del coinvolgimento dei figli nel conflitto parentale. Generalmente, con questo termine, si fa riferimento a una dinamica che insorge quasi esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli: un genitore (detto “alienatore”) attiva una vera e propria campagna di denigrazione immotivata contro l’altro genitore (genitore detto “alienato”), al punto tale che il figlio si allea con il genitore alienatore evitando di frequentare e allontanandosi dall’altro genitore (nei casi più gravi il figlio si oppone drasticamente alla frequentazione dell’altro genitore). Tutto ciò in assenza di validi motivi, come maltrattamenti, trascuratezza o abusi del genitore alienato nei confronti del figlio.

Questi bambini tendono a sentirsi responsabili della felicità dei genitori e tutto ciò interferisce con lo sviluppo del bambino stesso e la capacità di instaurare buone relazioni sociali con i propri coetanei. Per questi motivi è importante identificare queste dinamiche il prima possibile e mettere in atto le dovute strategie per cercare di porvi rimedio. Uno studio italiano di Lavadera et al. (2012) dell’Università La Sapienza di Roma, ha cercato di evidenziare quali sono le caratteristiche dei genitori e dei bambini in cui si sviluppano fenomeni di alienazione parentale.

Le caratteristiche dei bambini che sono state indagate sono le seguenti:

Presenza nel bambino di un “falso sè” ovvero un sé adattivo ma non autentico, basato sulla soddisfazione dei desideri altrui; generalmente è messo in atto per proteggere il sé reale da un ambiente esterno che il bambino percepisce come troppo intrusivo.

Comportamenti manipolatori: ovvero la tendenza a sviluppare comportamenti e relazioni autenticità della relazione.

Perdita del rispetto per l’autorità genitoriale.

Triangolazione: si tratta di un’instabile coalizione che si sviluppa quando uno o entrambi i genitori in conflitto provano ad assicurarsi il supporto del figlio, cercando quindi un alleato nella lotta contro l’altro partner.

Distorsione della realtà familiare: rappresentazione mentale e interpretazione degli eventi familiari da una prospettiva soggettiva. In questo caso il bambino tende a interpretare la realtà secondo il punto di vista del genitore alleato o comunque il punto di vista del figlio è fortemente influenzato dal conflitto di coppia dei genitori.

Affettività ambivalente: ovvero lo sviluppo di un’affettività instabile che tende a essere superficiale e manipolativa piuttosto che basata su una reale relazione con gli altri.

L’alienazione parentale sembra avere effetti anche a lungo termine sull’equilibrio psicologico dei figli; crescendo questi bambini tendono a sviluppare un forte senso di perdita nei confronti del genitore che hanno allontanato, tutto ciò associato a una minore autostima, senso di colpa e difficoltà nello sviluppo dell’identità personale.

Indubbiamente l’affido condiviso, se applicato sin dall’inizio della separazione, e una maggiore attenzione al legame genitore-figlio riducono il rischio di sviluppo di alienazione parentale.


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