MAMME IN MONTAGNA

mamme in montagna

Ma si possono fare le vacanze in  montagna con il pancione?
Ne avevamo già brevemente parlato, ma torniamo su questo argomento perché c’è molta confusione al riguardo. Ma perchè?

Quando si parla di gravidanza e montagna, soprattutto in contesti informali, di scambio tra mamme, non si tiene conto di alcuni aspetti. Il primo è la storia clinica della gravidanza in corso. Ad esempio, il rischio gestosi è maggiore per alcune e minore per altre, per cui chi ha un quadro clinico personale che la dispone a tale problematica dovrà, ovviamente, comportarsi in modo diverso rispetto a chi non è fisiologicamente predisposta. I confronti interpersonali in questi casi non possono esserci. Altra questione fondamentale è il periodo della gravidanza. I problemi di accrescimento che possono esserci in alta montagna hanno conseguenze e impatti diversi se avvengono nei primi mesi o negli ultimi. Anche il vero aumento di quota deve essere considerato. Non tutte le città si trovano sul mare, anzi! Molti città in Italia si trovano in zona collinare. Se abitiamo a Perugia (493 m slm) e ci reciamo, per esempio, a Canazei (1465 m slm) siamo saliti di meno di mille metri di quota. Se invece abitiamo a Terni (130 m slm) ne saliamo più di 1200! Legato a questo c’è quindi l’acclimatamento all’altitudine. Ricordo chiaramente di aver letto in un forum una considerazione sul fatto che le donne che vivo in montagna non scendono a valle per la gravidanza. Vero, verissimo: perchè loro sono acclimatata, e quindi abituate alle condizioni che li sono presenti. Per questo se c’è una cosa da evitare sono le salite rapide (funivie e simili), perchè essendo veloci non permettono nessun tipo di adattamento. Per quanto riguarda le salite lente, camminando, anche in questo caso si deve considerare la propria predisposizione. Siamo delle camminatrici? Siamo abituate a camminare nel nostro umbro appennino? Allora ci possiamo concedere delle passeggiate più impegnative di chi usa la macchina come principale mezzo di trasporto.

Il parere del ginecologo, o dell’ostetrica, che segue la gravidanza, resta ovviamente l’ultimo e vero riferimento. Solo loro, in base alla conoscenza dell’andamento della gravidanza e dopo aver parlato con la futura mamma, possono dare un giudizio definitivo sull’opportunità o meno, o sulle precauzioni da tenere.


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