
Siamo tornati tra i banchi. Chi prima, chi dopo, ma oramai la campanella è suonata per tutti. Si ricomincia con compiti, lavoretti e tante belle cose da imparare e con cui arricchirci tutti, grandi e piccini. Eh sì perché diciamocelo, con loro, torniamo un po’ a scuola anche noi e le loro esperienze sono un’esperienza anche per mamma e papà, che possono cogliere nuovi spunti per conoscere meglio i propri figli.
Strumento ricco di sapere, è senza dubbio il disegno con il quale loro esprimono pensieri e fantasia e che se interpretato può darci la chiave di lettura di molti comportamenti.
Noi di Umbria for mummy abbiamo in proposito fatto una chiacchierata con le educatrici di un asilo nido ed ecco cosa abbiamo scoperto.
Quello che comunemente è chiamato “scarabocchio” e che sembra una rappresentazione casuale e priva di senso, è in realtà un disegno vero e proprio e un atto carico di significato. Con i primi approcci al foglio bianco, il bambino inizia a costruire il suo linguaggio scritto ed esprime una prima forma di narrazione. Con lo scarabocchio il bambino racconta e lo fa attraverso tappe d’età in cui affina la tecnica e la modifica, così come modifica la percezione del mondo che ha intorno a se.
Fino a 20 mesi circa, i tratti sul figlio partono dal punto più vicino al bambino e piano piano, se ne allontanano. Se sono eseguiti con la mano destra, si troveranno sulla parte destra del foglio, se sono eseguiti con la mano sinistra, si troveranno sulla parte sinistra. I cerchi non saranno mai completi perché non c’è ancora una maturità nel seguire la direzione. In sostanza la mano va e l’occhio la segue.
A partire dai 20 mesi ai 30 mesi invece la padronanza del gesto aumenta ed anche il controllo sui tratti. In questa fase l’occhio la fa da padrone ed è lui a guidare la mano e a portarla dove vuole.
Dai 30 mesi ai 4 anni, il bambino descrive ad alta voce ciò che disegna e l’espressione grafica si unisce a quella orale. Esegue linee spezzate che gli permettono di creare ciò che vuole e disegna oggetti distinti sullo stesso foglio. Dalla figura semplice di un cerchio sa ricavarne altre più complesse, il sole, un fiore e la prima forma di figura umana stilizzata, conosciuta come l’uomo girino. In questa fase sa distinguere le forme ed è in grado di scegliere la più appropriata per la sua creazione, sa stabilire le proporzioni tra un oggetto più grande e uno più piccolo e ha consapevolezza della grandezza del foglio entro il quale deve stare e disegnare.
Imparare a disegnare le forme base, gli permetterà di realizzare in seguito oggetti più complessi e mano mano, disegni veri e propri.
Dal cerchio: un volto, il sole, un fiore, le ruote
Dal quadrato: la casa, un’auto, il treno
Dalle linee: le braccia, le gambe, i capelli, la strada e molto altro.
Tutti i disegni sono opere d’arte, rappresentano in libertà il suo mondo e come lui lo percepisce, ci dicono dei suoi pensieri, rivelano le emozioni e le idee.
Osservare il loro percorso evolutivo è uno degli insegnamenti più ricchi di cui disporre. Non lasciatevelo sfuggire.