UN LIBRO SOTTO L’ALBERO: HOGARD FACCIA DI DRAGO

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Mirco Maselli, papà, illustratore e autore umoristico, inaugura la nostra rubrica natalizia Un libro sotto l’albero, con il suo nuovissimo Hogard Faccia di drago, edito da Lapis. Amante della natura e delle sue storie, delle fiabe e della fantasia, dopo anni di appassionato lavoro per Lupo Alberto, Cattivik, Sturmtruppen e tanti altri, è tornato al suo primo amore: la letteratura per ragazzi.

Quanto ha influenzato il tuo essere papà questa nuova avventura?

Il mio divenire papà è stato per me condizionante ed esaltante non solo ai fini dell’ispirazione per questa avventura, ma in generale, per la mia vita stessa. Ha cambiato infinitamente in meglio il mio modo di essere come uomo, ma anche di propormi come autore. Mi ha fatto riscoprire come ero, originariamente, prima dei vari condizionamenti, spesso alienanti, che comporta la crescita, la formazione scolastica, lavorativa, politica ecc… Attraverso gli occhi dei miei due stupendi bambini, Francesco di 13 anni (a cui è dedicato il libro) e Alessia di 8 anni a cui sarà dedicato il prossimo, io ho rivisto me stesso come ero da bambino e come sono rimasto dentro, nonostante lo spessore della mia “corazza” di uomo. Solo così sono stato in grado di pensare e scrivere diversamente le mie storie. Prima la mia ironia era spesso cattiva, rassegnata, a tratti persino nichilista. Ora invece tutto il mio essere uomo e autore è improntato alla fiducia, al vedere positivo nonostante tutto. Perché ho capito che non siamo soli e che non è giusto, per gli altri e soprattutto per i nostri figli, imporre un modello culturale improntato sul pessimismo. Dobbiamo sempre e comunque tendere al modello educativo per eccellenza: cercare di tirare fuori il meglio di noi! Ed è proprio questo anche il motivo conduttore della favola di Hogard!

Scrivere per i bambini credo sia uno dei talenti più belli che uno scrittore possa avere. E tu li incontri molto spesso i tuoi piccoli lettori: cosa apprezzi di più dello scambio con loro?

Esattamente quello che provo con i miei figli. Un grande senso di felicità e di esaltazione positiva nel vedermi circondato da tutti questi occhietti stupiti e sognanti, da questi corpicini aggraziati e vivaci, come folletti e fatine che ti saltellano intorno sprizzando gioia ed energia positiva, da queste bocche da cui esce solo la bellezza e la purezza delle parole basilari, tutte improntate al bene e alla fiducia! Mi trovo ogni volta circondato da decine di testoline pensanti e vispe. E là in mezzo, il mio testolone pesante di adulto non può che imparare sempre cose nuove da loro, cose antiche che ha dimenticato: l’apertura mentale verso tutto e tutti e la gioia e consapevolezza della fortuna di assistere allo spettacolo di un mondo da vivere, offrendo sempre il meglio di noi!

Il bello del tuo protagonista, Hogard, è la sua apparente semplicità. E’ un ragazzo, un bambino, forse proprio per questo i bambini lo apprezzano: perché non ha potere stratosferici come molti eroi? Possono essere loro Hogard?

Si è vero, è un ragazzo ed è anche, per vari motivi, l’ultimo e il più umile degli esseri. E in questo incarna un carattere tipico delle fiabe e della moderna letteratura fantasy: l’antieroe, o meglio, come preferisco dire io, l’eroe per caso. Il personaggio quasi anonimo che però ad un certo punto si rende conto che deve darsi da fare e cercarsi dentro qualità e virtù che credeva di non avere, per poter far fronte a una situazione negativa che minaccia lui e il suo mondo tranquillo. Esattamente così sono anche tanti altri eroi “per caso”: Harry Potter, un povero orfano che vive in un sottoscala, Bilbo e Frodo Baggins, Hobbit che vivono tranquilli e spensierati in una verde Contea. Questi personaggi devono affrontare all’improvviso avventure pericolose per le quali non si sentono all’altezza. È così anche il giovane Artù, che scopre solo per caso di sapere estrarre la spada dalla roccia, o Parsifal, prima ragazzino che vive nei boschi e poi grande Cavaliere che arriva al Sacro Graal. E molti altri.

Ci si identifica in loro e questo permette di capire una cosa fondamentale: non occorre avere qualità eccezionali e vistose, i super poteri del Super Eroe dei fumetti, per fare il proprio dovere. Occorre solo credere in sé stessi e compiere le scelte giuste, con umiltà e coraggio. Questo insegnano al lettore tutti gli eroi “per caso”, come Hogard! E se ci pensiamo bene, è vero, i bambini sono in genere molto più coraggiosi degli adulti: la loro forza deriva proprio dal mostrarsi naturalmente come sono fatti dentro, senza i vestiti dell’ipocrisia, dell’egoismo, dell’interesse, delle psicosi, che l’adulto si mette, via via che si fa condizionare dalla paura del Mondo.

Tu non sei un novellino dell’illustrazione e dell’editoria per ragazzi. Quali sono i progetti del passato che ti sono rimasti più nel cuore?

Mi stanno nel cuore tutte le storie che ho scritto nel settore del fumetto. Sono infinitamente grato a Silver, creatore di Lupo Alberto, per avermi dato per tanti anni l’opportunità di sfogare la mia creatività, sfornando centinaia di storie di Cattivik, Sturmtruppen, Lupo Alberto. È stata una grande palestra e tutte quelle piccole opere prodotte mensilmente per vent’anni mi sono sempre care. Così come le migliaia di vignette e illustrazioni che mi è capitato di fare, nei più disparati generi e settori: dalla scolastica alla satira politica.

Ma sono particolarmente legato al mio primo libro d’ autore, Storia Dell’Immondizia pubblicato con Editoriale Scienza, che mi ha dato anche grandi soddisfazioni: recensito decine di volte, anche dalle più importanti testate nazionali, finalista al premio nazionale LIBRO PER L’AMBIENTE e ora pubblicato anche all’estero. Da allora, non tralascio mai ogni occasione che mi si presenta per andare nelle scuole, biblioteche o altri luoghi, a parlare ai ragazzi del grande problema dei rifiuti, che assilla il mondo dalla preistoria a oggi, ma che oggi è divenuto più che mai una priorità cui fare fronte. Parlare di rifiuti significa anche parlare di ecologia e della necessità di pensare e diffondere al più presto un nuovo modello di sviluppo della civiltà umana, che metta al bando gli egoismi e lo spreco immane di risorse, che l’uomo ha attuato nel corso della sua storia e che ha avuto una pericolosa accelerata nell’ultimo secolo.

Ma nel mio cuore c’è soprattutto la letteratura fantasy, che ha potenzialità educative infinite da esplorare e ormai è in quella direzione che voglio e devo esprimermi. Serve una ecologia della mente, prima ancora di una ecologia del mondo. Per questo non finirò mai di ringraziare la mia editor, Luisa Mattia e l’Editore Lapis, per avermi dato l’opportunità di esordire in questo settore!

È già in cantiere la nuova avventura di Hogard? Mica vorrai finirla qui!

In effetti ho già scritto la trama del secondo libro e individuato pure i semi da cui potrebbe nascerne un terzo. Quello di Hogard è un soggetto che ha più chiavi di lettura e che potenzialmente potrebbe anche svilupparsi in una serie. Purché non perda il mordente e i genuini significati che ho voluto esprimere nel primo libro. In altre parole Hogard crescerà solo se avrà davvero qualcosa di importante da dire anche nelle prossime avventure… Ma ovviamente lo farà solo se il pubblico e il mio Editore lo riterranno opportuno.

Grazie mille del tempo dedicato a Umbria for mummy Mirco!

Per chi volesse saperne di più di Mirco e di Hogard consigliamo una visitina alla pagina Facebook del libro e a quella dell’editore Lapis.

 
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