
Avere un figlio oltre che una grande gioia causa anche una serie di nuove spese che possono incidere anche in modo significativo sui bilanci familiari. Per questo l’interesse verso tutte le opportunità che permettano di avere un qualche tipo di sgravio o contributo legato alla presenza del minore è sempre alto. Purtroppo a volte, soprattutto nei social, c’è un po’ di confusione rispetto a quelle che sono le reali possibilità e le modalità per usufruirne. Già in passato avevamo dedicato spazio a bonus e voucher legati alla presenza di un neonato. Torniamo a parlarne per aiutare le mamme e i papà che abbiano ancora dubbi a capire bene quali siano le reali possibilità di aiuti economici. Oggi parliamo di tre tipi di sostegni erogati in cui è coinvolto l’INPS: i voucher baby sitting/nido, il bonus bebè, il contributo per i giovani genitorie l’assegno per il nucleo familiare
Voucher baby sitting/nido
Probabilmente è il contributo più famoso e allo stesso tempo meno conosciuto, recentemente confermato per il 2016 ed esteso ad alcune categorie di madri lavoratrici prima escluse. Chi ne ha diritto? La madre lavoratrice, che sia dipendente, iscritta alla gestione separata, libera professionista o autonoma non parasubordinata o imprenditrice, che rinunci al congedo di maternità facoltativo presentando domanda entro gli 11 mesi successivi al congedo obbligatorio. In cosa consiste? Non viene erogato denaro contante: questo è uno dei punti in cui c’è spesso confusione in rete. Se si opta per i voucher baby sitting si ricevano 600 euro in voucher per ognuno dei mesi di maternità facoltativo a cui si rinuncia. Se rinunciamo ad un mese avremo 600 euro in voucher, a 2 avremo 1200 euro, e così via. Se si opta per il pagamento della retta del nido, questa viene direttamente saldata dall’INPS, che concorre fino ad un massimo di 600 euro. Se la retta è più alta, quindi, la madre lavoratrice pagherà la differenza, se è più bassa il costo del nido sarà completamente coperto e non verrà erogata la differenza, nè in contanti nè in voucher alla madre. Per quanti mesi possono essere richiesti? I mesi richiesti sono al massimo 6, che si riducono a 3 nel caso di autonome non parasubordinate e di imprenditrici.
Bonus bebè 2016
Confermato dall’ultima legge di stabilità prevede l’erogazione di 80 euro al mese per i nuovi nati, innalzabile a 160 euro qualora l’ISEE familiare sia inferiore a 7000 euro annui; sono esclusi solo i nati in famiglie con ISEE superiore a 25.000 euro. Chi può fare domanda? Tutti coloro che abbiano avuto un figlio, o lo abbiano adottato, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017. La domanda deve essere fatta sul sito dell’INPS entro 90 giorni dalla data del parto. Se presentata in seguito a tale termine si perdono gli arretrati fino al momento della richiesta. Il contributo viene erogato fino al compimento del terzo anno di età del bambino o nel caso si perda il requisito (superamento del tetto ISEE).
Contributo per i giovani genitori
Il contributo fa riferimento ai genitori iscritti alla banca dati Giovani Genitori. Istituita nel 2007, la banca dati è stata recentemente riaperta e vi si possono iscrivere i soggetti aventi i seguenti requisiti: non abbiano compiuto 36 anni; siano gentori di un minore; abbiamo un contratto di lavoro ricadente nelle categorie a termine, in somministrazione, intermittente, ripartito, accessorio con contratto di inserimento, di collaborazione occasionale o a progetto o coordinata e continuativa. Chi risulta inscritto alla banca dati porta “in dote” al proprio datore di lavoro 5000 euro di incentivi qualora venga stabilizzato a tempo indeterminato. Esistono dei limiti per il datore di lavoro che usufruisce dell’incentivo al fine di tutelare il lavoro e scoraggiare comportamenti opportunistici. Il contributo può essere goduto da uno stesso datore di lavoro per un massimo di 5 dipendenti ed è cumulabile con altri incentivi a favore dell’occupazione.
Assegno per il nucleo familiare
È un contributo INPS erogato dai comuni ai nuclei familiari numerosi, cioè con almeno 3 figli minorenni. La domanda per ogni singolo anno va presentata entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per cui si richiede il contributo. Quello per il 2015 scade quindi domenica prossima. Viene richiesto come requisito la presenza di un Isee sotto i 8.555,99 euro. Il valore dell’assegno è pari 140,33 euro al mese per 13 mensilità corrisposti due volte all’anno.
Scusami sei sicura che per i tre figli scade a fine mese? Io l’ho sempre fatta a maggio… Giugno…
Scade entro gennaio dell’anno dopo. Farla a maggio come fai tu è molto più logico e saggio, così eviti di perderti la prima tranche.