
Per il mese di gennaio la nostra Rubrica delle Super Mom fa il bis, due mamme che hanno trasformato le proprie passioni in un libro, una bellissima favola per bambini e grazie alla penna di Daniela e alla matita e ai colori di Arianna, hanno fatto nascere “LA FATINA D’AUTUNNO”, Edizione ERA NUOVA.
Ciao Daniela tu sei una mamma scrittrice. É il tuo lavoro da sempre o è una passione nata con la nascita di tua figlia?
Non mi definirei ancora una scrittrice, comunque scrivere ha sempre fatto parte del mio lavoro. Dopo la laurea in Tecnica Pubblicitaria infatti, sono diventata giornalista pubblicista e mi sono occupata per tanti anni di ufficio stampa. Il periodo della maternità invece l’ho sfruttato per dedicarmi alla mia prima passione, la musica, prendendo il diploma come musico terapista e da lì ho iniziato a scrivere e musicare favole per bambini. La nascita della bambina ha portato con sé l’unione delle mie passioni.
Hai mai pensato di abbandonare il lavoro in funzione della famiglia? O hai preferito puntare a un’organizzazione dei tempi e dei modi per poter conciliare entrambe le cose?
Ho provato su di me sia la vita da mamma senza lavoro sia con il lavoro, ognuna delle due ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Non lavorare significa non solo avere più tempo per sé e la famiglia ma anche garantire tempi meno stressanti e frettolosi per il bambino. Una soddisfazione personale d’altronde fa bene sia alla mamma sia al bambino senza dimenticare che il mondo del lavoro ti permette anche di conoscere persone e arricchire comunque le tue conoscenze. Come ogni mamma credo sappia, riuscire ad avere un lavoro part time o comunque con dei tempi gestibili per una donna è l’ottimale, bensì non sempre ci si riesca.
La fatina d’autunno è una favola, ci dici da dove arriva l’idea e come hai fatto a trasformarla in libro e soprattutto, ce la racconti un po’?
Da quando ho iniziato a lavorare come musicoterapista con i bambini, ho trovato la narrazione musicale, il modo più carino per mantenere viva la loro attenzione e trasmettere loro emozioni e conoscenze musicali nel modo più bello e fruttuoso. I miei laboratori sono tutti strutturati come una favola e, durante un laboratorio in una libreria, mi è venuta l’idea di provare a scriverle favole non solo per i miei laboratori ma per pubblicarle. Nello stesso periodo nasceva la sala arcobaleno a scuola di mia figlia e collaborando ai lavori di allestimento ho conosciuto anche Arianna, l’illustratrice. L’idea dell’arcobaleno mi ha ispirato per questa fatina che, delusa della sua bacchetta marrone, trova nell’arcobaleno la soluzione ai suoi problemi. Determinata e intraprendente la fatina d’autunno cambia la sua sorte e quella della sua bacchetta magica. Entrambe destinate ai grigiori dell’autunno, con l’aiuto di qualche fidata amica e con la giusta fantasia, trasformeranno la loro vita in un universo pieno di colori. Tutti quelli dell’arcobaleno appunto.
Qual è il messaggio che volevi trasmettere dando vita a questo racconto?
Ho creduto che potesse essere carino lavorare sulle delusioni che tutti i bambini hanno e volevo trasmettere il messaggio che fidandosi delle proprie sensazioni e confidando sulle proprie forze e sulla risorsa dell’amicizia si possono trovare le soluzioni più inaspettate e originali.
Credi che continuerai a scrivere e ci sarà un seguito a questa bellissima esperienza?
L’idea è quella di continuare con Arianna almeno con altri due libri sempre ambientati nel mondo delle fate, che affronteranno altre problematiche legate alla vita dei bambini di oggi.
E ora veniamo ad Arianna:
Ciao Arianna, ci racconti qualcosa di te come mamma e illustratrice e come fai a conciliare tutto?
Io disegno da sempre, fin da piccola riempivo quaderni su quaderni di schizzi e fumetti. Per alcuni anni la pittura è stata anche la mia attività lavorativa principale soprattutto quando è nata la mia prima figlia. Lavoravo rispettando le esigenze familiari e tale situazione, seppur non semplice, mi ha permesso di godermi appieno la maternità. Dopo la nascita delle altre bambine e l’inizio del lavoro d’insegnante la situazione si è notevolmente complicata. Ora, per disegnare tranquillamente, ho bisogno di condizioni “ideali”, di pace e concentrazione difficili da coniugare con la vita di una trimamma. Tuttavia nel disegno trovo parte della mia realizzazione e della mia serenità ed è una passione che perseguo nonostante tutto.
Tu hai curato tutta la parte grafica del libro La Fatina d’Autunno, com’è stato lavorare in coppia con un’altra mamma?
Lavorare con un’altra mamma è stata per me una piacevole novità. Confrontarsi sulle idee, creare insieme è un’esperienza molto coinvolgente. Per fortuna Daniela ed io ci siamo trovate sempre in accordo, ci siamo consigliate a vicenda e il nostro stare insieme ha prodotto, oltre al libro, tanta allegria. L’incontro con Daniela è stato una fortuna che spero vivamente possa dare origine a una felice collaborazione.
Cosa si deve possedere, oltre al talento, per poter esprimere così bene con un disegno, un racconto?
L’elemento che, nella mia esperienza personale, è stato fondamentale per la realizzazione delle illustrazioni de “la fatina d’autunno” è certamente l’amore per i libri. In particolar modo posso dire che tutte le storie che ho letto alle mie bambine, tutte le illustrazioni che ho osservato e ammirato, mi hanno aiutato a stimolare una visione “per immagini” molto utile quando si pensa a come raccontare un brano attraverso un disegno.
Hai altri progetti simili per il futuro? E vedi nel disegno il tuo futuro lavorativo?
Certamente vorrei che il lavoro con Daniela continuasse. Abbiamo molte idee da realizzare. Rispetto al fatto che la creatività possa diventare un lavoro più stabile e remunerativo. Che dire? Mai perdere la speranza!
Troverete “La fatina d’autunno” presso La Libreria Grande (Ponte San Giovanni) e Musica e Libri (Bastia Umbra), oppure cliccando qui!