
Scegliere l’asilo nido dove iscrivere proprio figlio non è una cosa semplice, passerà lì una gran parte del giornata ed è da considerarsi a tutti gli effetti il primo gruppo sociale a cui apparterrà, quindi valutare bene struttura, personale e servizi offerti, è indispensabile per una scelta che si riveli positiva.
Ne abbiamo parlato con un gruppo di educatrici e pedagogiste che seguono come coordinatrici una rete di nidi regionali.
C’è un’età giusta per poter iscrivere un bambino al nido?
Molte strutture sono oramai in grado di accogliere bambini fin dai primi mesi, tuttavia attendere la prima fase dello svezzamento può permettere un inserimento più sereno, sia per lui, che inizia a metabolizzare il distacco dalla madre, sia per voi genitori che risulterete più sereni nel lasciare alle educatrici un bambino già più “grandicello”.
Cosa occorre valutare per poter scegliere un “buon nido”?
Per prima cosa il personale, che deve essere qualificato, competente e aggiornato ma anche empatico, dote questa indispensabile per poter instaurare rapporti di qualità sia con i bambini che con i loro genitori. Non basta che vi offrono servizi e orari comodi, occorre che vi mettano a disposizione se stesse nella gestione e nella cura dei vostri bambini e che siano disponibili a una vera e propria collaborazione con la famiglia affinché la vita d’asilo s’integri e completi perfettamente con la vita di casa.
Meglio asilo pubblico o privato?
Questa in realtà non è mai una scelta vera e propria. Le liste d’attesa degli asili pubblici spesso sono così lunghe e intasate che le strutture private sono l’unica soluzione percorribile per chi deve tornare al lavoro e non ha aiuti esterni (nonni e/o baby sitter) a cui affidare il piccolo. I costi delle due strutture sono però molto differenti e anche questo influisce sulla scelta.
Che tipo di programma educativo deve proporre un buon asilo?
Oramai i programmi educativi degli asili, che sarebbe più corretto chiamare progetti, sono molto livellati e uniformi tra strutture pubbliche e private e seguono linee guida ben precise, questo per dire che non ci sono asili che “improvvisano” a piacimento ma esiste una programmazione pedagogica voluta dal Ministero dell’Istruzione che permette di identificare obiettivi e metodi precisi per il loro raggiungimento. Osservare i bambini e i loro comportamenti, ascoltare le loro esigenze e sviluppare le capacità di ognuno, sono senza dubbio, i requisiti fondamentali che si richiedono ad un programma pedagogico di lavoro utile. Tenetelo a mente nella scelta della struttura.
Quali altre caratteristiche bisogna tener presente?
Il numero di educatrici per esempio, il rapporto ottimale è senza dubbio 1/4 ma piuttosto difficile da raggiungere, la media di 1/6 può dirsi un buon “compromesso” mentre rapporti maggiori sono da valutare caso per caso perché rischiano un “sovraffollamento” degli spazi dell’asilo e una gestione difficoltosa da parte delle educatrici. Gli spazi pure sono importanti, verificate che siano presenti i requisiti minimi di legge, lo spazio ludico separato dalla cucina o refettorio, la zona “nanna”, i servizi igienici adeguati e possibilmente uno spazio esterno che permetterà ai bambini di stare all’aperto quando la giornata lo permette. Tutti i materiali, gli arredi e i giochi devono poi rispettare requisiti di sicurezza.
Riassumendo: come dovrebbe procedere un genitore nella scelta dell’asilo, per non sbagliare?
La scelta dell’asilo è molto importante e il tempo dedicato alla ricerca e alla valutazione non è di certo tempo sprecato. Un’inchiesta tra altre mamme e ascoltare il passaparola di chi è soddisfatto della struttura scelta, è un metodo per fare una prima cernita, poi si consiglia sempre di visionare più asili, anche con una seconda visita se lo si ritiene necessario, per avere un’idea che sia più precisa e corrispondente al vero. Non abbiate timore di chiedere e dedicate tempo sufficiente all’inserimento ma ricordate che i primi a cui deve piacere la struttura e che si devono fidare delle maestre, siete voi, il resto verrà da se.