
Il campo estivo è entrato, oramai da anni, nel progetto educativo di molte famiglie. La necessità di sostituire la scuola nel periodo di chiusura ha fatto fiorire campi estivi di diverso tipo, per tutti i gusti e le necessità e ha trasformato il concetto di campus in qualcosa di veramente arricchente per i ragazzi: un’opportunità di crescita con un itinerario formativo che si prefigge degli obbiettivi precisi.
Ma quali sono le caratteristiche di un campo estivo ben fatto?
Un campo estivo vale se preparato con cura, senza lasciare nulla all’improvvisazione e con il supporto di personale qualificato.
Insegnanti ed educatori non si nasce, si diventa, lavorando bene sulla propria persona, sulla formazione, e sul modo di rapportarsi con gli altri. L’empatia è di sicuro un’ottima base per partire.
Per decidere quale tra quelli offerti sia il campo estivo più adatto per i nostri figli è poi necessario osservare diverse variabili.
Fascia d’età
Ad ogni fascia d’età dovrebbe corrispondere un programma diverso, adatto proprio ai ragazzi a cui si rivolge. Un campo estivo che propone lo stesso programma per ragazzi di scuola materna, elementare o addirittura più grandi, rischia di essere disorganizzato e di non riuscire a perseguire gli obiettivi che si prefigge.
Luogo in cui si svolge
La location è molto importante; deve rispettare i requisiti di sicurezza, deve essere fornita di spazi esterni ed interni necessari in caso di maltempo e per questo deve essere sufficientemente ampia per essere in grado di accogliere tutti i bambini ed i ragazzi iscritti. Ampi spazi, così come momenti della giornata, devono poter essere dedicati al gioco libero e, nel caso di mensa, anche qui il motto è “al bando l’improvvisazione”.
Programma del campus
Oggi esistono campus per tutte le esigenze e tutti i temi: facciamo scegliere ai nostri figli ciò che più li aggrada, ricordandoci che si tratta pur sempre di vacanze e non di un proseguimento dell’anno scolastico. Di sicuro un programma che propone attività stimolanti e nuove rispetto a quello che si fa normalmente durante il corso dell’anno può dare una marcia in più al campus, ma l’aspetto ludico non deve mai essere lasciato in secondo piano.
Insegnanti qualificati e in numero giusto
Affidatevi a chi dei campus ha già esperienza (sa quel che fa) e si occupa di educazione e insegnamento anche nel resto dell’anno. L’educatore deve essere in grado non solo di insegnare, ma anche di amalgamare il gruppo di ragazzi che spesso si incontra lì per la prima volta e permettere l’integrazione di chi più timidamente si affaccia a queste realtà. Per far questo occorre di sicuro esperienza e nel caso in cui ci si affidi a dei tirocinanti, che questi siano affiancati da personale preparato. Diffidate dei costi bassi e delle quote simboliche, perché spesso dietro vi si nasconde un numero insufficiente di educatori rispetto agli iscritti.
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