
Oggi vi presentiamo per la rubrica SuperMom, due super donne, Michela e Valeria, una mamma e un’educatrice: in pratica due professioniste collaudate in ambito bambini! Vi illustriamo il progetto from fabric… ma chi c’è dietro? Chiediamolo a loro.
Nella nostra pagina facebook si legge: “from fabric è due donne: Michela e Valeria. Due percorsi che si incrociano nella volontà di darsi nuove possibilità”. Ed ecco, from fabric è questo. Due donne, le loro vite e ciò di cui le vogliono riempire.
Ognuna di noi ha una storia e un carattere diverso dall’altra. Michela è una guarda-stelle, una sognatrice, con un piede nel futuro mentre l’altro calza ancora scarpe con chiusura a strappo. Quelle pratiche, veloci, semplici. Come la semplicità meravigliosa che appartiene a chi le indossa di consueto: i bambini. E proprio perché affascinata da quel modo di guardare al mondo di chi calza chiusure a strappo, decide di diplomarsi in psico-pedagogia. Poi la laurea in comunicazione interculturale quindi il lavoro di educatrice infantile presso privati, ormai da 7 anni.
Valeria è molto concreta, pragmatica e impaziente per natura. E’ laureata in economia politica e da tre anni e mezzo ha iniziato a studiare per prendere la maturità in “mamma”. Ha sempre scelto le linee rette, quelle più brevi su cui la metteva la sua naturale impazienza. E così per dodici anni ha lavorato per diverse realtà multinazionali, finché la sua bimba, già dal primo giorno di vita, ha iniziato a insegnarle la pazienza. E, pazientemente, lei ha reimpostato la sua vita.
Entrambe nasciamo in un quartiere della nostra città che non ha più né il nome col quale lo abbiamo conosciuto, né l’aspetto che ricordano i nostri occhi di bambina. Gli anni che separano le nostre nascite non ci hanno dato occasioni di incontro durante l’infanzia, come le diverse esperienze e le reciproche residenze negli anni successivi. Poi, per casualità o per destino, ci siamo trovate vicine di banco a un corso di taglio e cucito organizzato dalla Casa delle Donne della nostra città. Tutto è iniziato lì, dal lavoro artigianale, dal bisogno di impegnarsi in qualcosa che recuperasse saperi artigianali dandogli un respiro che riempisse il petto al nostro ritmo e non perdesse mai la funzione essenziale di darci ossigeno. Aria. Vita. E così, dal cucire una bambola per la bimba di Valeria, è nata la prima linea from fabric: Anime di Pezza.
Voi siete due: come organizzate il vostro lavoro? Siete complementari rispetto alle vostre creazioni o c’è più sinergia?
Siamo un po’ come le nostre chiome: una mora, l’altra rossa, ma entrambe con taglio corto. Diverse sotto molti punti di vista: caratterialmente, per esperienze di vita, percorsi di studio, lavori pregressi e attuali. Gli ultimi, soprattutto, ci permettono di trovare solo un giorno a settimana per vederci: lavorare insieme, progettare, impostare prototipi e nuove produzioni, dividerci il lavoro. Questi lunedì sono un concentrato di quanto, invece, ci accomuna. L’approccio al lavoro, la fedeltà all’origine del nostro progetto e la voglia di trovare con from fabric un modo stimolante per essere coerenti con noi stesse. O almeno, come si diceva, la volontà di darci questa possibilità.
Due teste diverse, appunto, ma in totale sinergia quando si tratta di scegliere il “taglio”. Anche quello da dare ad un’idea, una creazione, un progetto.
Come nascono le creazioni di from fabric?
L’ispirazione la troviamo nel quotidiano. Nelle nostre vite di mamma, di educatrice, di donne. Per noi è un onore che le nostre creazioni possano accompagnare i bambini nel loro universo, impossibile da ricreare artificialmente. Eppure tentiamo ogni giorno di raccogliere la sfida di dare degna corrispondenza alla qualità dei desideri, delle aspettative, dei sogni lucidi dei bambini. Cerchiamo di mantenere una linea di coerenza anche in questo: forme, colori, maneggevolezza, attenzione ai dettagli, semplicità. Ci entusiasma e ripaga di tutto l’impegno l’idea che ciò che facciamo possa contribuire alla crescita dei bambini in modo creativo e matetico allo stesso tempo, come ad esempio cerchiamo di fare con la nostra linea ApprenDiverto.
Progetti e sogni per il futuro: avete niente da anticiparci?
I progetti crescono ogni giorno, a dire il vero. Ci vediamo solo il lunedì, ma ci sentiamo quotidianamente via mail, WhatsApp, telefono. La tecnologia ci consente di scambiare idee, precisazioni, spunti, foto, condividere scelte e percorsi di sviluppo delle nostre creazioni. E lo spazio in memoria sui nostri smartphone e tablet ha vita sempre più breve! Però è proprio da spunti totalmente estemporanei che sono nati un paio di progetti che nei nostri ultimi lunedì hanno preso avvio concreto.
Intorno alla matassa delle idee abbiamo avvolto alcuni progetti per un paio di linee rivolte anche ad altri target e che coinvolgano aspetti diversi dal gioco, senza però smettere mai di divertirsi. Complementi di arredo e accessori, ad esempio. Mamme, papà, nonni, zii, famiglie. Mori, rossi, castani, arcobaleno. E infine, il sogno è quello di continuare a partire dal nostro “from” alla ricerca di un “to” in continuo divenire, ma che mai si snaturi. É un sogno che tentiamo di mantenere lucido. Come quelli dei bambini da cui impariamo ogni giorno!