
Continuiamo sull’argomento alimenti vietati in gravidanza con la seconda parte dell’articolo della dottoressa Pune Sobbi (prima parte). Come già detto la gestante dovrebbe essere a conoscenza dei cibi a rischio, in modo da poter avere la possibilità di scegliere gli alimenti più sicuri per se e per il proprio bambino.
Latte e derivati, carni e listeriosi
Alcuni formaggi molli, alcuni tipi di piatti pronti a base di carne (ad esempio quelli in vendita in gastronomia e quelli a base di affettati) e il latte non pastorizzato (nonché i prodotti a base di latte non pastorizzato), possono causare la listeriosi, un’intossicazione alimentare. La listeriosi è causata da un batterio (Listeria monocytogenes) ed è particolarmente pericolosa durante la gravidanza.
Se la gestante contrae la listeriosi, infatti, i rischi per la gravidanza sono molto elevati (aborto spontaneo, un parto prematuro, …).
La listeriosi spesso si presenta con una serie di disturbi parainfluenzali che comprende febbre, dolori muscolari, brividi e, in alcuni casi, anche nausea o diarrea; può tuttavia evolvere in una forma potenzialmente letale di meningite (infezione delle membrane che rivestono il cervello, con sintomi come forte mal di testa e torcicollo) ed in infezioni ematiche potenzialmente letali.
La donna in gravidanza può proteggere dalla listeriosi sé stessa ed il bambino seguendo questi consigli :
• Non consumare né Hot-dog né i piatti pronti in vendita in gastronomia (compresi gli insaccati come il prosciutto, l’arrosto di tacchino, il salame e la mortadella), a meno che non siano ben cotti.
• Non consumare il latte crudo o gli alimenti a base di latte crudo.
• Non consumare i formaggi molli come la feta, il brie, il Camembert, il gorgonzola, il Roquefort, le tome e i tomini freschi, a meno che sull’etichetta ci sia scritto che sono prodotti con latte pastorizzato. I formaggi duri, quelli trattati, quelli cremosi e i fiocchi di latte possono essere consumati in tutta sicurezza.
• Non consumare i paté o le salse a base di carne in vendita in gastronomia, perché la Listeria sopravvive anche alle basse temperature all’interno dei frigoriferi. I prodotti simili, però conservati e in scatola, sono sicuri.
• Evitare il pesce affumicato in vendita nel banco frigo, a meno che non sia cotto. Il pesce in scatola e conservato, invece, è sicuro.
Germogli crudi e succhi non pastorizzati
I germogli crudi (come quelli di erba medica, di trifoglio, di soia e i rapanelli) e i succhi di frutta e di verdura freschi e non pastorizzati sono ricchissimi di vitamine. Sfortunatamente, però, possono contenere batteri patogeni (come la salmonella e l’E.coli), che li rendono poco sicuri per la gravidanza.
Negli adulti sani le infezioni da salmonella e da E.coli di solito provocano diarrea, nausea, crampi addominali e febbre che continuano per diversi giorni. Le gestanti, a volte invece, possono ammalarsi in modo molto grave. In alcuni casi, inoltre, possono trasmettere l’infezione da salmonella o da E.coli al feto, che a sua volta può soffrire di diarrea, febbre e, più raramente, di meningite dopo la nascita.
Le gestanti dovrebbero consumare esclusivamente succhi pastorizzati.
Carne cruda e uova
La carne e le uova sono ricche di proteine e di alcuni tipi di vitamine e rappresentano una parte importante della dieta sana che ogni futura mamma dovrebbe seguire; tuttavia le gestanti dovrebbero cercare di non consumare carni e uova crude o non ben cotte perché potrebbero rischiare diverse intossicazioni alimentari (come la listeriosi, l’infezione da E.coli e Campylobacter, la salmonellosi e la toxoplasmosi).
La toxoplasmosi è un’infezione parassitaria che spesso rimane asintomatica, oppure si limita a causare lievi sintomi parainfluenzali; tuttavia, se ci si ammala durante la gravidanza, c’è circa il 50% di rischio di contagio per il feto. Alcuni neonati possono soffrire di problemi alla vista o all’udito, di disabilità intellettive, di convulsioni e di altri problemi. Se la toxoplasmosi è diagnosticata nel corso della gravidanza la terapia antibiotica spesso può essere utile per diminuire la gravità dei sintomi nel neonato.
Le future mamme dovrebbero usare un termometro da alimenti per controllare che la carne e il pollame siano ben cotti; le temperature consigliate sono queste:
• Arrosto o costolette di maiale: cottura ad almeno 63 °C.
• Arrosto e bistecche di manzo, vitello e agnello: cottura ad almeno 63 °C.
• Hamburger di manzo, vitello, agnello e maiale: cottura ad almeno 71 °C.
• Tritata di pollame: cottura ad almeno 74 °C.
• Petto di pollo: cottura ad almeno 77 °C.
• Pollo intero: cottura ad almeno 82 °C.
Le uova, che potrebbero essere contaminate dalla salmonella, dovrebbero essere cotte finché sia il tuorlo sia la chiara si induriscono bene. Le gestanti dovrebbero evitare inoltre gli alimenti a base di uova crude o non ben cotte, come lo zabaione ed il tiramisù.
Fegato
Il consumo di fegato durante la gravidanza desta alcune preoccupazioni: è una buona fonte di proteine ed è ricco di alcune vitamine e minerali, tra cui:
• L’acido folico, vitamina del gruppo B utile per prevenire alcune malformazioni fetali.
• Il ferro che serve per prevenire l’anemia,
• La vitamina A che è necessaria per la crescita e lo sviluppo del feto.
Tuttavia, anche se la vitamina A è utile, il fegato potrebbe contenerne troppa.
L’organismo sintetizza la vitamina A, se necessaria, a partire dal betacarotene, che si trova nelle verdure di colore giallo e verde. Questa forma naturale di vitamina A è del tutto sana e sicura durante la gravidanza, tuttavia l’eccesso di vitamina A sintetica (retinolo) può causare malformazioni fetali.
Il fegato è l’unico alimento che fornisce quantità molto alte di vitamina A.
Se la gestante consuma regolarmente il fegato, può assumere una quantità di vitamina A sufficiente a danneggiare il bambino. Non è dimostrato che il fegato sia la causa delle malformazioni fetali, ma il consiglio più sicuro per le gestanti è quello di ridurne il consumo al minimo indispensabile.
Preparazione degli alimenti in gravidanza
Tutti dovrebbero fare attenzione alla contaminazione quando maneggiano e preparano gli alimenti, ma questo consiglio vale in particolare per le gestanti.
• Lavarsi le mani con acqua calda e sapone prima e dopo aver maneggiato gli alimenti.
• Lavare i taglieri, i piatti, gli utensili da cucina e i piani di lavoro con acqua calda e sapone dopo che sono entrati in contatto con la carne cruda, il pollame, il pesce, le uova o gli alimenti freschi non lavati.
• Tenere lontani il pesce, la carne e il pollame crudi dagli alimenti pronti o cotti.
• Lavare la frutta e la verdura con acqua e bicarbonato (lasciare per 15 minuti circa) e successivamente con acqua corrente prima di consumarle.
• Togliere e buttare via le foglie più esterne dell’insalata e del cavolo.
• Togliere le parti marce o non integre della frutta e della verdura (possono contenere batteri).
• Congelare gli avanzi il prima possibile.
• Non consumare alimenti cotti che sono stati fuori frigo per più di due ore.
• Controllare che la temperature del frigo sia di 4 °C al massimo e quella del freezer sia al massimo di -17 °C per rallentare la proliferazione dei batteri.
La dott.ssa Pune Sobbi, biologa nutrizionista iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi, SEZIONE A, N. ISCRIZIONE AA_072975. Titolare del centro di rieducazione alimentare NaturHouse di Foligno.