
A partire dall’8 dicembre fino al 29 gennaio 2017 (PROROGATA FINO AL 26 FEBBRAIO PER IL GRAN SUCCESSO!), a Bettona presso il Museo della Città e la Biblioteca Comunale, verrà allestita una mostra interamente dedicata all’evoluzione del giocattolo dall’800 a oggi, intitolata Le Città di Plastica, ideata da Sistema Museo e dal Museo del Giocattolo di Perugia.
Dal passato ad oggi le costruzioni giocattolo si fanno sempre più complesse, ma ciò che rimane invariato è il piacere e il bisogno di creare e costruire con la forza dell’immaginazione.
Case, strade, ponti, fattorie, torri, mezzi di trasporto, uomini e animali. Mondi reali e mondi immaginari nascono dalla combinazione di mattoncini colorati e altri giocattoli per dare vita ad una tappa imprescindibile nello sviluppo della creatività di un bambino.
Si potranno ammirare diverse tipologie di costruzioni e di altri giochi ad esse correlati, ognuna risalente ad un determinato periodo: dalle prime scatole della fine dell’800, con pezzi interamente realizzati in legno e rigorosamente a mano, ai più moderni pezzi in ferro e acciaio, fino alle recenti costruzioni industriali in plastica.
In questo variegato itinerario storico, la moltiplicazione dei materiali utilizzati per produrre costruzioni e giocattoli, l’accresciuta complessità e varietà delle proposte in commercio rispetto al passato sono lo specchio fedele dei cambiamenti che si sono susseguiti nella cultura e nel costume degli ultimi decenni; la nostra società si evolve e cambia di conseguenza il modo di rappresentarla.
La reclamizzazione di massa dei nuovi giocattoli (che avviene oramai prevalentemente tramite lo straordinario medium della televisione) e la produzione di costruzioni sempre più su scala industriale, possono far nascere per la prima volta intere città-giocattolo, oramai quasi non più di legno ma di plastica. Le costruzioni mutano e nel tempo si fanno più complesse, ma ciò che invece rimane invariato è il piacere e il bisogno di creare e costruire con la forza dell’immaginazione sin da piccolissimi.
Le città di plastica non potrà che affascinare grandi e piccoli, innescando un meccanismo virtuoso nel quale i grandi torneranno inevitabilmente un po’ bambini, e i piccoli inevitabilmente si immagineranno da grandi.