
9 mesi: conosciamo le autrici
Ciao Erika, prima di raccontarci del tuo libro, parlaci un po’ di te come donna e come mamma. Come si amalgamano queste due figure?
Ciao Umbria for mummy e ciao a tutte le sue lettrici. Descriversi è sempre un po’ complicato. Per fortuna ci ha pensato la mia migliore amica (una delle due, lo sottolineo se no Emanuela si offende) Cristiana, la persona con cui ho scritto “9 mesi”. Sulla quarta di copertina del libro abbiamo pensato di descriverci a vicenda. Secondo Cristiana come donna sono una che ha carattere, sono curiosa e intraprendente. A questo aggiungo qualche difetto: sono una donna sempre iper impegnata, a volte un po’ troppo esigente e con un senso del dovere forse eccessivamente spiccato. Come mamma sono il contrario di quello che pensavo di essere: per nulla apprensiva, poco agitata e piuttosto paziente. E’ un ruolo in cui pensavo di calarmi completamente, invece, nonostante la nascita di mia figlia, ho ricercato fin da subito di riprendere in mano la mia vita e di non lasciar perdere le mie ambizioni e le mie passioni che mi caratterizzano da sempre. E’ d’obbligo parlare anche di Cristiana, mia amica dai tempi dell’università, giornalista di professione come me, spalla su cui negli anni ho riversato tutto, dalle preoccupazioni alle esperienze felici. Non potevo non condividere con lei anche i 9 mesi di gravidanza!
Come è nata l’idea del libro diario e perché hai sentito il bisogno di scriverlo?
Come tutte le belle idee, “9 mesi” è nato per caso. Alla base di tutto c’è una profonda amicizia come vi anticipavo. Con Cristiana, conosciuta sui banchi dell’Università, ho condiviso di tutto in circa 10 anni di intensa frequentazione. Appena sono rimasta incinta lei è stata la persona con cui ho condiviso dubbi, domande, momenti, perplessità. Vivere la gravidanza per una come me che pensa sempre troppo non è stato facile. Avere un compagno accanto come Simone, il mio fidanzato, è stato bellissimo, ma condividere questo momento con un’amica, non ancora madre, è stato il modo più facile per superare tante paure. Abbiamo iniziato a scriverci mail e messaggi, “9 mesi” è nato così, scritto a quattro mani proprio durante la mia gravidanza. Scritto in modo ironico perché io e “la Cri” (come la chiamo sempre io, da brianzola di nascita) amiamo scherzare sulla vita e prenderci poco sul serio.
Non vogliamo la trama completa per non rovinare la sorpresa, ma qualche anticipazione ce la dai?
Ovvio che sì. Vi anticipo che “9 mesi” è un diario a tratti anche illustrato e con qualche spazio per gli appunti delle “quasi” mamme o delle mamme che sono al secondo, terzo, quarto… figlio. E’ un insieme di pensieri veri, tutte esperienze realmente vissute e raccontate con il sorriso. Quaranta settimane e poco più di momenti vissuti e raccontati con ironia da due amiche, una “quasi” mamma alla sua prima esperienza da e una “quasi” zia, lontana anni luce dal pensiero di diventare madre.
Ci sembra che “9 mesi” sia un libro adatto a tutte, a chi mamma lo vuol diventare, a chi lo è appena diventata ed anche alle più veterane. Pensi che la maternità forse sia presa troppo sul serio?
La prima ad aver preso troppo sul serio la gravidanza forse sono stata proprio io. Ho aspettato 33 anni prima di provare a diventare madre e come specifico nel libro sono sempre stata molto, molto attenta. Poi quando sono diventata mamma ho capito di aver fatto benissimo a prendere questa cosa sul serio. La consapevolezza in un passo così importante è d’obbligo, ma come speriamo di trasmettere io e Cristiana nel libro, l’ideale è vivere i nome mesi che anticipano il vero cambiamento della vita, in modo semplice, sereno e divertente, come poi entrambe amiamo trascorrere la vita. Sì, hai detto bene questo libro è adatto un po’ a tutte: a chi sta per diventare madre queste pagine servono come accompagnamento in questo momento bellissimo; chi ha già vissuto l’esperienza può ricordarla leggendo questi “9 mesi”; chi ha fatto questo passo più volte o molto tempo fa, magari può tornare a pensarci su!
Cosa servirebbe oggi ad una mamma per vivere il suo ruolo in maniera più spontanea e, permettimi il termini, anche più spensierata?
Per me servirebbe non sentirsi troppo mamme. Non me ne voglia nessuno, ma essere mamma non preclude o esclude la possibilità di essere donna, compagna, di avere dei sogni e di perseguirli. Recentemente un’amica, Marzia, mi ha detto una cosa bellissima, più o meno così: “sei un esempio, nonostante tu sia madre porti avanti comunque i tuoi sogni, fai bene! Da quando sono diventata madre non ho smesso un attimo di lavorare, di realizzarmi. Sono una giornalista e mi occupo principalmente di viaggi e turismo e nonostante non sia facile, ho sempre cercato e cerco tutt’ora di fare quello che mi rende felice, anche viaggiare per lavoro ed essere impegnata. La spensieratezza è fondamentale per vivere bene i momenti che si riescono a passare coi figli. Anche se sembra una frase fatta vi assicuro che non lo è, l’importante secondo me è curare la qualità del tempo in cui si è madri e in cui si è donne. Essere donne è fondamentale nello stesso modo dell’essere madri, mogli o compagne.
Da quando sei mamma quali sono le aspettative che avevi e su cui ti sei dovuta ricredere?
Come dicevo prima mi sono riscoperta tutta un’altra madre rispetto a quella che pensavo di essere. Devo dire la sincera verità essere madre è difficile, faticoso e a volte molto più complicato delle aspettative, soprattutto con pochi aiuti e un lavoro da freelance. Nonostante tutto mi sento talmente appagata e felice di questa esperienza che la fatica e le preoccupazioni passano in secondo piano. Forse l’ideale, come in tutte le cose, sarebbe non farsele proprio le aspettative. Vada come vada rimane comunque il ruolo più bello da vivere nella vita.
Ora ti chiediamo un messaggio tutto per le nostre lettrici. Cosa vorresti dire alle nostre mamme?
Vorrei dirvi di sorridere, di vivere la gravidanza in modo felice. Non è vero che vi mancherà la pancia (lo dicevano sempre a me e in realtà sto benissimo senza). Non è vero che i dolori del parto si dimenticano (anzi, eppure superarli fa sentire davvero delle grandi donne). Quello che vorrei dire alle mamme è: “sentitevi importanti, camminate a testa alta e cercate di pensare al meglio per i vostri figli ma anche per voi stesse. Avete partorito o lo farete presto, non c’è niente di più bello e di più entusiasmante; sentitevi forti ma non prendetevi troppo sul serio, anche e soprattutto come madri potete e dovete sbagliare”.
Aggiungo che vorrei ringraziare di cuore Cristiana, autrice insieme a me di “9 mesi”. La ringrazio per esserci sempre e per avermi accompagnato nella scrittura di questo libro che dà grandi soddisfazioni. Sono contenta anche che Simone Giaconi, editore marchigiano che non conoscevo, ci ha permesso di far diventare questa idea una realtà concreta e tangibile. Poi, se posso, ringrazio anche Simone che mi ha permesso di diventare madre e la mia di madre perché se non fosse stato per lei e per il suo sostegno forse “9 mesi” sarebbe ancora chiuso in un cassetto.
Se volete conoscerla meglio e saperne di più, Erika presenta il suo libro venerdì 24 febbraio a Gubbio, ore 18:15 presso la Biblioteca Comunale, Sala ex Refettorio, in Via Fonte Avellana 8.
Potete acquistare il libro di Erika sul sito dell’editore e su Amazon.
Post scritto in collaborazione con Mammemarchigiane.
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