
“L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni e le decisioni comportano rischi” (E. Fromm).
Con questa bellissima frase di Eric Fromm iniziamo il nostro discorso sull’importanza di educare i bambini ad essere liberi. Ma come si può fare? La libertà è un concetto talmente astratto e una concezione difficile da raggiungere alla quale tutti vorremmo attingere, un po’ come la felicità. Libertà e felicità vanno infatti di pari passo: un uomo è libero quando è felice o è felice quando è libero? Con questa domanda alla Marzullo mi sono imbattuta e ho cercato su internet varie espressioni al riguardo.
Insegnare ai bambini la libertà
Insegnare ai bambini il dono di essere liberi non è semplice. Ho trovato un po’ di difficoltà, lo ammetto, perché il concetto è chiaro, ma noi adulti abbiamo un pensiero totalmente diverso da quello di un bambino; e allora mi sono domandata, perché non far parlare i diretti interessati?
Ho chiesto un po’ in giro e sono venute fuori delle risposte che solo i bambini potevano dare:
Clemente (7 anni) ha risposto che per lui la libertà è andare a giocare fuori ed essere libero di stare all’aperto tutto il giorno. La libertà è correre, saltare e giocare con gli amici.
Matilde (7 anni): “Un bambino è libero quando può fare ciò che vuole e per essere libero, prima fa tutte le sue cose… i compiti, aiuta la mamma, poi può fare quello che gli piace.”
Mattia (8 anni): “Libertà è stare un po’ da soli, quando le mamme e i papà ci offrono un po’ di spazio per giocare o correre dove vogliamo”.
Luca (7 anni): “La libertà è quando ti senti libero, ma con delle regole. Un bambino può essere libero quando può stare in mezzo alla natura, al parco, al mare”.
Sono certa che molti di voi non si aspettavano certe risposte. I bambini sanno benissimo cos’è la libertà. Per loro è sufficiente giocare all’aria aperta, in mezzo alla natura, correre, ma avendo sempre chiaro che oltre un certo limite non si possa andare: è stato detto che si può fare quello che si vuole, ma con delle regole.
A volte gli adulti, presi dai loro impegni, sono convinti che comprando un gioco o permettere al figlio un’ora in più di tv o di videogiochi sia la chiave per rendere i bambini felici. Loro invece hanno affermato che più di ogni altra cosa desiderano “semplicemente” stare all’aperto.
Affrontare con i vostri figli temi che possano far riflettere, che di solito sono riservati ai grandi (chi l’ha detto?) può essere un valido strumento per conoscerli e capirli meglio. Nessun argomento, se affrontato nel modo giusto e con le parole appropriate, è difficile da comprendere per i bambini. Tutto sta nel dedicare loro abbastanza tempo per dialogare e trattare ogni tipo di discorso.
Pertanto, cari genitori, spegnete il vostro smartphone… di là c’è vostro figlio/a che vi aspetta!
La dottoressa Chiara Mancarella è iscritta all’ANPEC (Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici) n. 4438 ed è docente di Scuola Primaria. Si è formata come Pedagogista Clinico presso l’ISFAR (Istituto Superiore Formazione Aggiornamento e Ricerca®), oltre alla Laurea in Pedagogia dell’Infanzia, una Specializzazione in Dirigenza scolastica e socio-educativa e un Diploma in Flauto traverso.