
Continuiamo a portarvi a spasso per la Tuscia: oggi in particolare vi proponiamo una visita a Viterbo. I motivi per prendersi una giornata per visitarla sono molti, tutti legati alla storia di questa città che ha origini antichissime, tanto da portarle anche nel nome. Il nome Viterbo, infatti, probabilemnte deriva dal latino Vutus Urbs, cioè città vecchia. Noi vi diamo almeno tre motivi per visitarla: la presenza di uno dei centri storichi medievali più estesi e ben conservati di Europa, la presenza di vaste zone archeologhie e termali fuori le mura e un sottosuolo tutto da scoprire. Ma andiamo con ordine.
La Viterbo Medievale
Il quartiere San Pellegrino è uno dei più noti e più caratteristici di Viterbo: prende il nome da Piazza San Pellegrino (e dall’omonima chiesa) che è uno scorcio da non poter mancare, con il bel Palazzo degli Alessandri e la Torre Scacciaricci. Caratterizzato dalle tipiche case di tufo, con i muri di pietra grezza e le caratteristiche scale esterne lungo la facciata (il profferlo), il quartiere è così bello da essere stato spesso set per il cinema e la tv. Per i fan del maresciallo Rocca: in questo quartiere si trova la finta farmacia di Margherita Rizzo.
Altro quartiere medievale splendidamente conservato è Pianoscarano, unito al resto della città dal Ponte del Paradosso e in cui ammirare la classica fontana “a fuso”, tipica di Viterbo, e la bellissima Chiesa di Sant’Andrea.
Altra tappa da non perdere è ovviamente il palazzo dei Papi e la vicina Cattedrale di San Lorenzo. Il Palazzo è visitabile internamente, con la sua grande sala del Conclave (a pagamento) oppure ci si può limitare ad ammirarlo esternamente con la sua bellissima Loggia delle Benedizioni. Viterbo fu città papale per soli 24 anni, ma vide susseguirsi ben 9 papi, oltre a vedere la nascita del termine conclave stesso. L’episodio che diede il nome di conclave all’elezione dei pontefici risale a quando nel 1270 gli abitanti di Viterbo chiusero a chiave i cardinali che dovevano eleggere il papa nella sala grande del palazzo papale, scoperchiandone anche il tetto ad un certo punto, stanchi dopo anni di indecisione.
Le necropoli e le Terme
Appena fuori Viterbo, veramente a poca distanza dalle mura, si estende una zona che unisce l’aspetto archeologico a quello termale. In particolare, vi segnaliamo la Necropoli di Castel d’Asso e la sorgente del Bullicame. Castel d’Asso è una necropoli rupreste molto bella, non particolarmente estesa come superficie. Le due tombe meglio conosciute e studiate sono la tomba Orioli e la tomba Grande. La necropoli è visitabile senza biglietto ed è molto ‘selvaggia’ e lascia veramente a bocca aperta (non adatta la visita con bambini sotto i tre anni).
Viterbo è anche una città termale molto nota, ad esempio, per le terme dei Papi. Meritano senza dubbio una visita le sorgenti del Bullicame le cui acque sgorgano a circa 58 °C, note e documentate già dal primo medioevo, citate persino da Dante. L’ingresso alla zona termale e al parco è gratuito, ma nella zona non ci sono servizi. È presente solo un piccolo parcheggio non custodito. La sorgente è raggiunbile anche usando il servizio urbano di trasporti. Pur non essendoci molta acqua, la sorgente è un’ottima soluzione low cost per chi volesse visitare brevemente le terme con bambini di almeno 4/5 anni.
La Viterbo sotterranea
Una delle particolarità della città di Viterbo è quella di essere attraversata da numerose gallerie sotterranee scavate nel tufo, già a partire dagli Etruschi. La rete di cunicoli e canali, che mette in comunicazione gran parte degli edifici del centro storico, è interessantissima dal punto di vista storico ed archeologico per la presenza di reperti, ma soprattutto perchè racconta la storia della città, anche recente.
La città di Viterbo, infatti, è stata particolarmente colpita dai bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, riportando gravissimi danni e innumerevoli caduti. In questo periodo il sottosuolo era utilizzato dagli abitanti come vero e proprio rifugio anti-aereo, e anche nell’immediato dopo guerra la popolazione ha continuato ad utilizzare queste gallerie sotterranee come luoghi di rifugio in attesa di ricostruire la parte superiore. Quando la ricostruzione è iniziata, la parte sottostante degli edifici è stata trasformata in cantine da parte degli abitanti, andando purtroppo a dividere il reticolo presente. Recentemente, però, è in atto un’opera di recupero della parte sotterranea, e per tanto è anche possibile visitarla in alcune sue parti. In particolare, sono visitabili due percorsi, uno molto breve adatto anche a bambini piccoli, ed uno più lungo adatto per bambini di almeno 8/10 anni. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare la pagina Fb e il sito internet di Tesori di Etruria.
La macchina di Santa Rosa
Infine, vi lasciamo un motivo aggiuntivo per visitare proprio in questi giorni Viterbo. Si tratta delle celebrazioni legate a Santa Rosa, il 4 settembre. Alla vigila, il 3 settembre dopo il tramonto, la Macchina di Santa Rosa, un baldacchino trionfale che innalza al di sopra dei tetti la statua della patrona cittadina, viene portata a braccia in processione da parte di 100 uomini, i Facchini di Santa Rosa, per circa un chilometro. La macchina è alta circa trenta metri, oggi costruita in vetro resina e molto pesante, ed è completamente illuminata. Ogni cinque anni la macchina cambia (l’attuale si chiama Gloria e resterà fino al 2019) ed è stata inserita nel Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’Unesco nel 2013. I modellini delle passate macchine sono visibili presso il Museo del Sodalizio Facchini di Santa Rosa in piazza San Pellegrino.
Come raggiungere Viterbo
Viterbo è raggiungibile dall’autostrada A1 all’uscita Orte da cui poi dista soli 27 Km; con il treno, cambiando sempre ad Orte, oppure sempre da Orte con gli autobus (info orari). La distanza da Perugia è di circa 130 Km, mentre da Terni è meno di 60 Km.
Cosa vedere nei dintorni
La Tuscia offre mille opportunità di visite. Tra le altre vi consigliamo Villa Lante e il Parco dei mostri di Bomarzo.