
Anche quest’anno, nonostante pandemia e restrizioni, arriva il carnevale! La festa di Sant’Antonio abate sancisce il suo inizio. Sono tante le tradizioni in Umbria per celebrare quello che è il protettore degli animali domestici. Molte di queste purtroppo, incluse le benedizioni dei nostri amici a due o quattro zampe, sono sospese in questo periodo perchè facilmente causano assembramenti che sarebbe bene evitare.
Seppur in tono minore, però, è comunque possibile festeggiare questo primo giorno di carnevale per esempio preparando o comprando i roccetti di Sant’Antonio. Dolci semplici a base di uva passa ed anice vengono realizzati da sempre nel territorio umbro, che per la sua tradizione di allevamento è particolarmente legato a Sant’Antonio.
Il Piatto di Sant’Antonio
Di tutte le tradizione forse quella conosciuta anche al di là dei confini regionali è la tradizione del Piatto di Sant’Antonio. Solitamente nel fine settimana successivo al 17 gennaio, presso il piazzale della Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi si tiene la benizione degli animali. Il luogo non è scelto solo perchè vicino ad un luogo sacro, ma anche perchè la piazza anticamente era una stazione di cambio dei cavalli. Il culto legato al santo è fortemente legato ai cavalli perchè alla fine dell’800 Santa Maria fu interessata da un episodio di peste che colpì soprattutto i cavalli. Invocato il Santo, il miracolo della guarigione e della scomparsa della peste resta nella tradizione popolare. Alla benedizione solitamente seguiva sia la messa che la distribuzione del pane benedetto. Nelle stesse giornate veniva servito anche il Piatto di Sant’Antonio, appunto, nei ristoranti di Assisi. Rigatoni, due fette di carne in umido, quattro salsicce, due polpette, pane, due mele e mezzo litro di vino.
Menzione speciale per i rituali del ‘Piatto di Sant’Antonio’ di Santa Maria degli Angeli di Assisi, il fine settimana successivo al 17 gennaio. Nel piazzale della basilica, antica stazione per il cambio dei cavalli, dopo festeggiamenti e parate, seguirà la messa e la distribuzione del pane benedetto. Nei ristoranti assisani sarà servito il Piatto di Sant’Antonio: rigatoni, due fette di carne in umido, quattro salsicce, due polpette, pane, due mele e mezzo litro di vino. Il piatto è in vendita sempre un prezzo ‘politico’ e soprattutto è donato in modo gratuito ai bisognosi e ai poveri, così come vuole la sua tradizione la sua nascita.