HOCUS&LOTUS: I DINOCROC PER L’INGLESE DIVERTENTE
Ciao Samantha, iniziamo proprio dalle basi. In cosa consiste il metodo Hocus&Lotus?
Qual è il vantaggio più grande che si ha rispetto ad altri metodi?
Alcuni genitori pensano che si inizi troppo presto:
li rassicuriamo?
Certo! Sono paure infondate! Quanto prima si inizia l’esposizione ad una seconda lingua, tanto meglio la lingua diventerà parte integrante della vita di un bambino e si potrà parlare di bilinguismo.
Il neonato è in grado di discriminare tutti i suoni di qualunque lingua. Questa ampiezza di spettro percettivo si riduce inesorabilmente e rapidamente a partire dall’undicesima settimana di vita: il cervello tenderà via via a riconoscere e quindi a riprodurre i suoni a cui è stato esposto con maggiore frequenza fino ad arrivare a non riconoscere e rendere anche molto difficoltosa la riproduzione di suoni percepiti con meno frequenza.
Questa finestra “speciale” per l’apprendimento di una lingua resta aperta per circa tre anni. Durante questi primi anni apprendere una o più lingue avviene in modo assolutamente naturale in rapporto al tempo di esposizione ricevuta, in quanto le facoltà cerebrali deputate allo sviluppo del linguaggio immagazzinano le lingue ascoltate in modo tale da renderne successivamente automatica la produzione.
Più ci allontaniamo dalla fascia di età zero – tre anni e più differenza tra le due lingue a livello di produzione e di ascolto sarà elevata e percepita. Non parleremo più con la stessa naturalezza la seconda lingua e anzi tenderemo a preferire quella in cui ci sentiamo più competenti. Niente più produzione automatica, ecco che per parlare in una lingua diversa da quella “madre”, ci dovremmo sforzare di ripescare quanto studiato o sentito da altri. Perché perdere l’opportunità di crescere bilingui?